trippa al pomodoro

La trippa è una frattaglia, ricavata principalmente dal rumine (primo stomaco) dell’animale (bovino, suino o ovino), che normalmente viene raschiato, lavato con cura e precotto in acqua calda.

Si tratta di un alimento proteico (proteine di elevato valore biologico) con un ridotto contenuto di grasso e per questo ipocalorico. Contiene molto tessuto connettivo, che in cottura si trasforma in gelatina. La cottura permette al collagene di idrolizzarsi ed essere biodisponibile. È proprio il collagene a rendere questo alimento un ottimo alleato per la salute delle articolazioni, dei capelli, della pelle, delle unghie, oltre che di muscoli, ossa e denti.
E’, inoltre, ricco di ferro, calcio, magnesio, zinco, selenio, colina e vitamine del gruppo B (tra cui la vitamina B12).
Contiene anche una discreta quota di colesterolo, per cui si consiglia di non abusarne, ma non va per questo demonizzato[1].

Inoltre, si tratta di un taglio di carne molto economico e sostenibile, in quanto permette di ridurre gli sprechi connessi alla macellazione delle carni[2].

Per il contenuto di acido urico è sconsigliato per i soggetti con iperuricemia.

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Noi l’abbiamo cucinata in modo molto semplice (soffritto in cui abbiamo fatto rosolare la trippa tagliata a listarelle, con successiva aggiunta di sugo di pomodoro e peperoncino), ma di ricette ne esistono davvero molte, ovviamente gli ingredienti che aggiungerete, faranno variare gli apporti nutritivi del piatto.

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[1] https://fdc.nal.usda.gov/fdc-app.html#/food-details/1098665/nutrients

[2] Jayathilakan K, Sultana K, Radhakrishna K, Bawa AS. Utilization of byproducts and waste materials from meat, poultry and fish processing industries: a review. J Food Sci Technol. 2012 Jun;49(3):278-93. doi: 10.1007/s13197-011-0290-7. Epub 2011 Feb 20. PMID: 23729848; PMCID: PMC3614052.

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